Caffè e musica, un binomio forte da tempo. In questo episodio di GastROCKnomia vi raccontiamo dell’indimenticabile brano scritto e cantato da Alex Britti nel 2003.
In una narrazione legata al mondo del cibo, si arriverà quasi in fretta a parlare dell’elemento che chiude – o quasi – i pasti. Parliamo ovviamente del caffè, nel nostro paese vera istituzione. Sembra infatti che ogni italiano consumi più di una tazzina di espresso al giorno e l’80% degli abitanti del Bel Paese non sappia rinunciare a questo piacere.
Una percentuale davvero alta, che porta il consumo di caffè a 6kg pro-capite all’anno. Numeri da capogiro che tendono a sancire ancor di più questo sodalizio così importante con questa bevanda diventata nei secoli parte delle abitudini italiane.
Facendo giusto qualche passo indietro, gli studiosi attribuiscono le origini del caffè all’Etiopia e precisamente alla regione abissina di Kaffa, da dove si è diffuso prima nello Yemen, poi in Egitto, fino a sconfinare nel vecchio continente nel Seicento. Inizialmente il caffè veniva denominato “vino d’Arabia” e in Italia riuscì – grazie alla capacità di navigazione – ad entrare a pieno regime nell’incantevole Venezia.
Oggi è già storia: l’Italia è uno dei paesi dove non solo si consuma più caffè, ma dove l’indotto economico ha toccato numeri importanti. Il consumo del caffè, soprattutto al mattino, viene dislocato nei circa 150.000 bar del territorio. Il mercato del caffè, tra bar, ristoranti e hotel tocca i 2 miliardi di euro all’anno. Non potevamo più di tanto spostare l’asse geografico di questa chiacchierata, e il protagonista di questo nuovo episodio di GastROCKnomia è Alex Britti, con la sua ormai indimenticabile 7000 caffè, canzone scritta e interpretata dall’artista romano e classificata al secondo posto al Festival di Sanremo del 2003.
Il brano è parte di Re, terzo album in studio del cantante pubblicato nel 2003. Pensate, un uomo è disposto a fare un lungo viaggio per la sua donna e per tenersi sveglio è capace di bere un totale di 7.000 caffè. Come mai poi? Quante volte abbiamo sentito questa frase? È una leggenda metropolitana o sarà vero? La risposta è sì ed è scientifica: la caffeina blocca i recettori dell’adenosina, il neurotrasmettitore che rilassa il cervello e ci fa avvertire la stanchezza, quindi più caffè berrete più il rischio di addormentarsi sarà scongiurato.
Fa sorridere come in questo episodio si siano raccontate le meraviglie e i misteri del caffè, e che il tutto sia stato ben mescolato a uno degli artisti più importanti dell’intero panorama musicale italiano: Alex Britti non è meramente “un cantante” ma è un musicista sopraffino, un cantautore attento e innovativo, uno sperimentatore musicale come pochi nati nell’ultimo trentennio di musicisti italiani.
Peccato solo che Britti non sia riuscito, nella sua pur dignitosissima carriera, a rendere il suo “marchio” così forte al mondo come il caffè è riuscito nella sua nobile storia, fatta di misteri, miscele e tanto, tantissimo marketing.