Il viaggio alla scoperta dei cappelli continua: il Veneto è la quinta tappa nel percorso di approfondimento sulle Regioni e i loro ristoranti inseriti nella Guida de L’Espresso.
L’anatomia gastronomica veneta prevede ghiotti primi piatti e altrettanto golosi secondi, preparazioni che hanno sconfinato guadagnando prestigio a livello nazionale. Sono 41 le insegne che conquistano il cappello. 4 nella provincia di Belluno, 7 in quella di Padova, 3 per i territori di Treviso, 9 nel veneziano e nel vicentino, conclude la provincia di Verona sempre con 9 cappelli.
A trionfare sono gli Alajmo brothers a Rubano. Le Calandre ottiene infatti 5 cappelli su 5 e un punteggio di 19/20imi. Lo chef Massimiliano Alajmo, dopo tre decenni di superbi atti creativi culinari, continua a stupire producendo capolavori di ineccepibile levatura. Segue La Peca che ottiene 4 cappelli e un punteggio di 18,50/20imi. A Lonigo i Portinari hanno costruito in più di trent’anni una cucina superiore per merito, qualità e bontà e dove l’aggettivazione ‘eccellente’ è inevitabile. Al Desco di Verona il passaggio di testimone tra lo chef Elia Rizzo e suo figlio Matteo.
La continuità familiare è uno dei cardini della ristorazione italiana. Rizzo figlio, ora alle redini della cucina, fa una scommessa gastronomica che rinsalda le radici apportando piccoli contrappunti allo stile che contraddistingue la casa. 43 i locali per cui fare una deviazione. 6 nel bellunese, 3 nel padovano. 5 nella provincia di Treviso, e 13 per quella di Venezia, 8 nei territori di Vicenza e Verona. Svettano prelibati risotti, sontuosi carrelli dei bolliti e zuppe di pesci e crostacei.
A La Canonica di Verona un’esperienza tutt’altro che convenzionale. Lo chef Saimir Xhaxhaj innesta le origini albanesi a creazioni stimolanti puntando su un menu che riscrive i tratti di preparazioni usuali.
