Si scende verso Sud, nel nostro viaggio che ripercorre i risultati delle singole regioni coinvolte nell’ultima Guida ai Ristoranti. Oggi tocca alla Campania.
Negli ultimi anni la Campania si gode – meritatamente – il suo exploit culinario entrando a gamba tesa nell’ Ivy League delle regioni con maggiori riconoscimenti. Sono ben 41 le insegne che ad oggi sovrascrivono la cucina regionale dissezionandola e scuotendone i capisaldi con le dovute provocazioni. Domina la scena gastronomica la provincia di Napoli con 29 cappelli assegnati, segue la provincia di Salerno con 9 ed è un ex aequo per le provincie di Benevento, Caserta e Avellino con 1 a testa.
Grazie alle loro prodezze gastronomiche, ottengono ben 4 cappelli su 5 il Krèsios a Telese Terme con una votazione di 18/20imi, nel beneventano, e Danì Maison a Ischia, con una votazione di 18,5/20imi. Conquistano prepotentemente il loro spazio due giovani promesse: Domenico Marotta e la sua cucina vegetale e Marco Ambrosino per una cucina iodata e quel Collettivo Mediterraneo destinato a fare rumore, entrambi con 3 cappelli e una votazione 17/20imi.
33 inoltre i ristoranti che per gli ispettori Espresso sicuramente meritano una deviazione e una segnalazione con scheda sull’itinerario per gustarne la cucina. Si tratta di ristoranti prevalentemente con proposta di piatti panciuti, lacrimanti mozzarelle, botteghe delle Meraviglie. Svetta La Tradizione di Vico Equense dal comfort food verace e dialettale. O ancora Lo Stuzzichino a Massa Lubrese: una parabola di agricoltura e artigianato. I
In testa sempre la provincia di Napoli con 16 ristoranti selezionati, segue la provincia di Salerno con 13 mentre quelle di Benevento e Caserta ne foggiano 2 ciascuno. Considerando i ritmi di espansione per riconoscimenti, si scommette sul prossimo anno.
