Il format “Cucina con Ruben” è seguito da 1 milione di follower su Instagram e da quasi due milioni su TikTok.
Ruben Bondì, romano di nascita, fin da piccolo è stato attratto dal mondo dei fornelli, tanto da presentarsi allo chef che lavorava sotto casa con la richiesta strana: di imparare i trucchi del mestiere. Le prime vere esperienze lavorative sono arrivate prima con uno stage al ristorante romano due stelle Michelin Il Pagliaccio, poi a Londra, nell’hotel a cinque stelle The Ned.
Dopo aver collaborato con aziende quali Fondazione Barilla, Pomì, Weber, Philadelphia, Panasonic, Salmone Mowi e Kasanova si è dedicato alle cene private. “I clienti mi contattano, decidiamo un menù e poi vado a casa loro per cucinare.” dice Ruben che continua “Mi piace stare a stretto contatto con i clienti, poter entrare un po’ nella loro intimità. Dopo aver cucinato mi piace spiegare cosa troveranno nel piatto, chiacchierare e raccontare di me. Questo mi permette di stare a contatto con le persone. È un’esperienza molto diversa dal lavoro tradizionale nei ristoranti, dove stai solamente in cucina”.
È stato durante il periodo del Covid che Ruben ha scoperto i social grazie ai quali si è fatto conoscere: “Un anno e mezzo fa, di ritorno da un viaggio a Madrid, mi beccai il Covid. E dato che stavo ristrutturando casa, la quarantena la passai dai miei genitori. Lì, in balcone, munito di tagliere e fornelletto, ho iniziato a cucinare mentre mi filmavo con il telefono”. Il primo video ha avuto un enorme successo così Ruben ha deciso di continuare “All’inizio cucinavo quello che volevo io e lo mangiavo, poi mi è venuto in mente di farlo su richiesta per la gente del mio quartiere. Dal carciofo alla giudia al baccalà in carrozza, fino alla cheesecake al cocco, mango e lime, Ruben ha iniziato a preparare ricette della sua tradizione familiare ebraico-romanesca.” Così è nato il format “Cucina con Ruben“. “Penso alle ricette nel tempo libero e le segno. A realizzarne una clip impiego di solito dai 30 ai 60 minuti (dipende dalla tipologia), poi mi dedico al montaggio dei video su Instagram. Purtroppo, devo ammettere che non me la cavo bene con la tecnologia”.
Sui social media Ruben trascorre quindi tantissimo tempo. “È vero che ci lavoro, ma ho capito di essere stato un po’ risucchiato dal vortice dei social. Solitamente passo dalle sette alle nove ore al giorno al telefono”, confessa. Oggi il suo seguito comprende 1 milione di follower su Instagram e quasi due milioni su TikTok ma lui non è ancora contento “Non penso però di avercela fatta, non sono mai contento di me”, infatti ha da poco pubblicato un libro e già sogna un programma ad hoc in TV “Mi piacerebbe raccontarmi attraverso un format che mi rappresenti. Mi auguro però, intanto, di continuare il mio percorso sui social, in modo da raggiungere sempre più persone e condividere il pensiero secondo cui la cucina è di tutti: ognuno di noi è in grado di cucinare e la tradizione culinaria, soprattutto quella italiana, è preziosa, quindi abbiamo il compito di continuare a tramandarla di generazione in generazione”.