“Il silenzio vale più di mille parole” diceva lo scrittore francese Joseph Antoine Toussaint Dinouart (1716-1786), ciò è ancor più vero quando si mangia.
Nuova puntata di Film da mordere: Il rumore del cibo, spesso sottovalutato o addirittura ignorato, è un aspetto intrigante e significativo dell’esperienza culinaria. Ogni alimento emette suoni distinti quando viene preparato, manipolato e consumato, e questi suoni possono avere un impatto significativo sulla nostra percezione del cibo e sul nostro piacere nel mangiare. Durante il consumo, il rumore del cibo può diventare un aspetto cruciale dell’esperienza gustativa. Spesso nei film l’uso del cibo è spesso un tentativo, da parte dei registi, di superare i limiti delle immagini e dei suoni e coinvolgere gli altri sensi.
IO SONO L’AMORE (2009)
Iniziamo con un film italiano: “Io sono l’amore” il film di Luca Guadagnino. Quando Emma (Tilda Swinton) assaggia un piatto di “gamberi di Santa Margherita con caponata di verdure in salsa agrodolce”, la sala da pranzo svanisce, le voci dei commensali si riducono ad un lieve brusio di sottofondo e restano solo i suoni del cibo tagliato e mangiato. Un silenzio paradisiaco!

TOM JONES (1963)
In tempi più lontani, la cosiddetta “sequenza della mangiata” nel film britannico del 1963 “Tom Jones” di Tony Richardson è considerata l’esempio per eccellenza del modo in cui cibo e cinema lavorano insieme. Nella sequenza, che si svolge al tavolo di un banchetto, Tom e una donna mangiano cibo “per esprimere i loro atteggiamenti sessuali”. I due protagonisti mangiano e bevono completamente in silenzio scambiandosi sguardi voluttuosi e mangiando avidamente tutto il cibo che gli viene servito come ostriche, aragoste, pollo arrosto, pere.
Per ben 3 minuti, solo silenzio, si sente solo il rumore del cibo che viene sporzionato e mangiato.

9 SETTIMANE E 1/2
Anche nel film cult del 1986 di Adrian Lyne “9 settimane e mezzo” con Kim Basinger e Mickey Rourke il cibo riveste una forte componente erotica. La scena davanti al frigo in cui John chiede ad Elizabeth di assaggiare del cibo ad occhi chiusi rappresenta una di quelli più hot di tutto il film.
Nella scena, i due protagonisti restano praticamente in silenzio (in sottofondo della canzone “Bread and Butter” di The Newbeats), e Kim assapora al buio un uovo, delle ciliegie sotto spirito, delle fragole, un sorso di vino bianco, un cucchiaio di sciroppo per la tosse, un fusillo, della gelatina di fragola, un peperoncino piccante e un bicchiere di latte. No Words!

LO CHIAMAVANO TRINITÀ (1970)
Ancora una volta troviamo la sequenza della mangiata di fagioli di Terence Hill in “Lo chiamavano Trinità“, il film del 1970 di Enzo Barboni (in arte E.B. Clucher). È una delle scene più lunghe del cinema in cui non si parla, infatti, per ben 2 minuti l’affamato Trinità mangia la sua pentola di fagioli con un filone del pane e beve del vino senza che in tutta la scena si parli minimamente. Il rumore del cucchiaio nel piatto, dello spezzare del pane, della tazza che si riempie di vino oltre ai versi della masticazione del cibo sono le uniche cose che si sentono durante la scena, il resto è silenzio.

RATATOUILLE (2007)
Terminiamo con la scena più emblematica del film “Ratatouille” del 2007 della Pixar Animation Studios. (attenzione spoiler) Passa più di un minuto senza nessuna voce da quando Anton Ego assaggia il piatto di ratatouille preparato da Rémy, un piccolo topolino che sogna di diventare chef. Dopo il primo morso il sapore della pietanza riporta il terribile critico gastronomico alla sua infanzia quando sua madre gli preparava la ratatouille.
