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Boutique Hotel

Le mille sfumature dei Boutique Hotel

Boutique Hotel

Il modo di viaggiare negli ultimi vent’anni è radicalmente cambiato, grazie all’arrivo di piattaforme che combinano con ricerche uniche alloggi, voli e spostamenti. E grazie soprattutto anche alle numerose compagnie aeree low cost e una conseguente accessibilità sempre maggiore di destinazioni a livello nazionale ed internazionale, da qui la nascita dei Boutique Hotel.

L’influsso dell’Hôtellerie

Accanto a questo incredibile sviluppo – che ha vissuto momenti di boom così come crisi significative per problemi di personale, costi interni, gestione orarie – anche il mondo dell’hôtellerie è progressivamente cambiato. Le classificazioni a cui siamo da sempre abituati, dalle cinque stelle, restano ancora in voga, ma accanto a questo inquadramento tradizionale sono nati altri modelli, diversi per orientamento e posizionamento.

La verticalizzazione si è avuta anche qui, con una progressiva identificazione da parte delle singole strutture di key values con cui andare a fare presa diretta su specifici target di clientela. Sono nati così boutique hotel, design hotel, resort, retreat, eco-retreat, glamping giusto per identificare quelle che sono le categorie principali. Tra questi, il villaggio turistico modello Valtour o Club Med continua a funzionare molto, specialmente per famiglie con bambini al di sotto dei quindici anni, per i quali sono previste molteplici attività indoor e outdoor, intrattenimenti, kids club e animazione.

Verso nuove tendenze di viaggio: i Boutique Hotel

La categoria più frequente – e indubbiamente più abusata – è quella dei boutique hotel. La parola boutique ricorda un gioiello prezioso, rimanda a un concetto di esclusività riservato a poche persone e una riservatezza che non è sempre facile trovare in grandi strutture. Anche se a oggi non esiste una classificazione universale per questa categoria e nemmeno una sorta di decalogo che ne metta in fila i requisiti sine qua non, è comunque possibile identificarne le principali caratteristiche.

Partiamo da una apparente data di nascita che risale al 1984, anno in cui Ian Schrager e il suo socio Steve Rubell aprirono il primo boutique hotel della storia a New York. A differenza dei super grattacieli e di quelle costruzioni mega con centniaia di stanze arredate e concepite in maniera piuttosto anonima, il Morgan era particolarmente curato, lussuoso e assolutamente unico nel suo genere.

L’estetica, il decoro complessivo, l’attenzione del personale verso il cliente e la customizzazione pressoché totale di ogni servizio offerto ne stabilirono fin da subito un punto di forza. Un fattore caratterizzante che gli altri hotel non potevano eguagliare e che nel tempo è diventato motivo di studio, ricerca e, quindi, scelta finale del cliente.

La struttura e le attività principali

In genere sono strutture che non hanno meno di dieci camere, ma non superano le cento, riuscendo così a preservare un’atmosfera intima e uno standard di qualità alto e professionale. Non è detto che un boutique hotel debba essere necessariamente concepito con un design contemporaneo e d’avanguardia, succede, infatti, molto spesso che alcune realtà occupino edifici storici e palazzi antichi dove decorazioni e dettagli architettonici si fondono con arredi di pregio più moderni e funzionali. L’obiettivo finale è creare un’esperienza nell’esperienza stessa, un ricordo fondamentale che va ad aggiungersi ai momenti del viaggio che meritano un posto speciale nella memoria della clientela.

È frequente che i nuovi boutique hotel abbiano reparti enogastronomici di spicco, con ristoranti che puntano a un’offerta fine dining e, quindi, gastronomica nel vero senso della parola, unita a eleganti cocktail bar di intrattenimento e accompagnamento per gli ospiti. Per quanto sulla carta tutto questo abbia molto senso, sono sempre più numerose le situazioni in cui boutique hotel di fascia alta, conosciuti e ben affermati, siano lacunosi in servizio, personale qualificato, proposta gastronomica, manutenzione delle stanze, amenities in camera, pulizia degli spazi comuni, servizi offerti al cliente.

Proprio per le sue ridotte dimensioni, questa categoria di hotel richiede ancora più attenzione da parte delle proprietà e un livello di organizzazione e timone manageriale non diverso dalle grandi catene. Le attenzioni verso gli ospiti dovrebbero essere molte di più perché inferiore è il numero di e maggiore il rapporto tra staff e personale (ci si augura possa esserlo sempre). Spesso, invece, capita di incontrare persone poco molto poco dinamiche, con zero problem solving, scarsa empatica e per nulla in grado di supportare un cliente esigente e giramondo. Anche in qusto caso, servirebbe maggiore formazione e maggiore cultura, o semplicemente la capacità di evolvere il modello “scuola”.

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