Le Marche sono un avamposto di terra e acqua, un binomio marittimo e montano, fucina di radicate e saporite tradizioni ,ma anche incubatrice di importanti realtà gastronomiche mondiali.
Quest’anno sono 12 le insegne meritevoli di Cappello. 4 nelle provincie di Ancona e Pesaro Urbino, 1 per quelle di Ascoli Piceno e Macerata, 2 per i territori di Fermo.
Viene eletto quasi a pieni voti il monumentale Uliassi di Senigallia. Ottiene 5 cappelli su 5 e un punteggio di 19/20imi questo chef-demagogo che dall’iconico chalet marinaro, incanta e stupisce a colpi d’avanguardia con il suo Lab’ 23. Ancora a Senigallia, secondo, ma non per genio, La Madonnina del Pescatore. Con un punteggio di 18,50/20imi e 4 cappelli, lo chef Moreno Cedroni insieme al suo vice Luca Abbadir, veleggiano sicuri esplorando una cucina impreziosita anche da un orto marino posto sulla spiaggia.
Colpo di scena a Porto San Giorgio. Qui, gli chef Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti sono le nuove promesse culinarie. Un progetto il loro, che dopo lunghi rimaneggiamenti, si struttura con una cucina figlia della tradizione marchigiana e grande valorizzazione della componente ittica.
Da cerchiare in rosso sulla mappa altri 10 locali. 3 per le provincie di Ancona e Pesaro Urbino, 2 per quelle di Ascoli Piceno e Macerata. Sfilano piatti didascalici, ma a cui viene aggiunto amore e pensiero ed elementi sia iodati che selvatici. Da Ophis a Offida, lo chef Daniele Citeroni delizia con i piatti storici come Cornetto e cappuccino, un cornetto salato ripieno di Ciauscolo e caciotta vaccina, da intingere in una tazza di crema e spuma di Parmigiano.