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Colazione a Casa Maria Luigia, dove è Natale tutto l’anno

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Eletto miglior bed & breakfast al mondo dal Financial Times, Casa Maria Luigia è un luogo dove rigenerarsi circondati dalla campagna emiliana. A partire dal mattino, con una ricca colazione ispirata a quella che realizzava per le feste la nonna di Massimo Bottura.

Svegliarsi a Casa Maria Luigia, bed & breakfast di Massimo Bottura e Lara Gilmore immerso nella campagna emiliana a pochi minuti dal centro di Modena, è come vivere tutto l’anno la magia del giorno di Natale. Non perché la casa sia addobbata con festoni, né tantomeno perché sotto gli alberi del giardino si nascondano doni impacchettati. Il motivo è legato alla colazione, immaginata dallo chef e realizzata dalla brigata di Jessica Rosval, che ogni mattina allestisce il bancone della cucina con un banchetto degno della tradizione delle feste.

Un momento conviviale in cui a tavola arrivano assaggi legati alla memoria gustativa di Bottura, che racconta con piacere i suoi ricordi di infanzia, quando la nonna Ancella decideva di mettersi ai fornelli. La sua figura, ben lontana da quella della classica casalinga di un tempo, era distante da quella di Maria Luigia, mamma di Massimo e cuoca provetta detta “La Luisa”. Le sue incursioni in cucina erano infatti sporadiche e legate a due rituali ben precisi: la realizzazione dei tortellini durante la bella stagione e la colazione di Natale.

Una vera e propria festa per il palato in cui, il 25 dicembre, a tavola si avvicendavano la torta sbrisolona e il cotechino accompagnato dallo zabaione. Per non parlare dello gnocco fritto, delle frittate, del mitico erbazzone e delle marmellate con le amarene. Ricette che evocano gli intensi sapori emiliani, oggi realizzate nel forno a legna di Casa Maria Luigia, rivestito da piastrelle bianche e nere e custode di meraviglie del gusto.

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Forno a legna di Casa Maria Luigia, credits Michael Gardenia

Il rito che, insieme all’ospitalità sempre attenta e all’unione tra arte e design è valso al bed & breakfast la nomina del migliore del mondo secondo il Financial Times, inizia quando sorge il sole e la nebbia avvolge i campi attorno a Casa Maria Luigia, proprio di fronte al focolare. Rosval racconta che accendere il forno è quasi un’impresa, poiché la legna si impregna di umidità durante la notte ed è sempre una piccola battaglia. Ma quanta soddisfazione quando le fiamme iniziano a zampillare e le prime ricette prendono posto accanto al fuoco.

Il cotechino viene posizionato nella zona in cui la temperatura è meno alta, in modo che si cuocia lentamente e assuma quella nota affumicata che lo rende speciale. Poi arriva il turno dei prodotti di stagione: frutta e verdura che nel forno a legna assumono piano piano una colorazione dorata e si caramellano. Le frittate vengono girate continuamente per cuocere di più i bordi e far sì che al centro si mantengano morbide e soffici al morso. L’erbazzone, torta salata di verdure preparata a Reggio Emilia fin dai tempi del Rinascimento (e che Bottura ama inzuppare nel cappuccino a metà mattina), viene invece lasciato vicino alle fiamme per raggiungere la perfetta croccantezza con la crosta.

Quando il fuoco viene spento, è il momento di lasciare a cuocere le focacce chiudendo la bocca del forno. Le varianti sono tante, dalla classica con olio e sale, fino a quelle farcite con ricotta, miele di Casa Maria Luigia e noci. Così, quando gli ospiti si siedono a tavola, i lievitati arrivano ancora fumanti a chiudere la degustazione della colazione.

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Il cotechino prende posto su una base di sbrisolona e si tuffa nello zabaione al marsala, lo gnocco fritto cotto in olio vegetale e accompagnato da fette di mortadella e ricotta di Rosola si veste di un filo di aceto balsamico extravecchio: il rito della colazione può finalmente iniziare. Tra un cappuccino e un bicchiere di Lambrusco, i tavoli conviviali si animano fino a tarda mattina, tanta è la voglia di provare tutte le ricette che prendono vita nel forno a legna.

Dimenticarsi dunque di croissant e salmone: da Casa Maria Luigia la colazione è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, per sentirsi ancora bambini e stupirsi come al mattino di Natale.

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