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Cosa mangiare a Verbania e dintorni

Incastonata tra il Canton Ticino e la vicina Lombardia, la provincia di Verbania si affaccia sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Terra di confine, la provincia Azzurra è conosciuta soprattutto per le isole del Golfo Borromeo e i giardini botanici di Villa Taranto, meta di turisti da tutto il mondo, un territorio che oltre alle meraviglie culturali e paesaggistiche, offre agli appassionati del gusto e della buona tavola una ricca tradizione enogastronomica tipica dell’areale più settentrionale del Piemonte.

In primis, trovandoci a ridosso delle alpi ed in particolare del Monte Rosa, la provincia del Verbano Cusio Ossola è rinomata per la produzione di formaggi d’alpeggio: troviamo l’Ossolano d’Alpe di latte vaccino, dal gusto dolce e intenso, e il più conosciuto Bettelmatt. A proposito di questo formaggio, risalgono al 1006 le prime tracce del Bettelmat d’eccellenza, lavorato solo in sette alpeggi delle valli Antigorio e Formazza. In questi pascoli d’alta quota come Sangiatto, Forno e Binn, le forti escursioni termiche e le particolari condizioni ambientali rendono difficoltosa la conservazione di latte e burro, per cui nel corso di secoli di specializzazione i pastori hanno imparato a trasformare subito il latte in formaggio.

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Bettelmatt

Le forme sono più facilmente conservabili nelle cantinette: costruzioni in pietra spesso ottenute utilizzando una “balma” (rifugio coperto) e percorse da un ruscello per garantire la giusta temperatura e umidità. Il Bettelmatt è un formaggio che può invecchiare tranquillamente fino a 12 mesi e arrivare addirittura a 24 per la completa maturazione. Per produrlo si utilizza latte crudo intero appena munto. Il territorio parte del Parco Nazionale della Val Grande, conserva intatto l’ambiente naturale e permette una produzione di miele di qualità. Il miele viene prodotto per la maggior parte in zone che si affacciano sul Lago Maggiore grazie alla variegata vegetazione come il castagno, la robinia, il tiglio e il rododendro. Nelle zone di montagna viene prodotto il millefiori.

Tradizione antichissima in tutto il territorio della provincia è quella di lavorare e trasformare le carni in insaccati: come la mortadella ossolana e prosciutti, in particolare quello montano della Val Vigezzo, il violino di capra, il lardo alle erbe di Macugnaga, la carne secca, la moccetta e i salami di testa. Raggiungendo le sponde del Lago Maggiore, sono molto apprezzati i piatti di pesce d’acqua dolce, un tempo pesci poco apprezzati, ma che stanno vivendo un momento di riscoperta e rivalutazione grazie a cuochi rinomati e stellati che hanno deciso di intraprendere nuove esperienze aprendo ristoranti di pesce locale nel Verbano.

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Mocetta

Re del lago, è il persico: è considerato il più pregiato per la prelibatezza delle sue carni, con il persico si preparano ottimi risotti o si frigge il filetto con pastella e salvia. A questo si affiancano la frittura di alborelle oppure i lavarelli in carpione. Salendo nelle valli del VCO (acronimo dei tre poli provinciali: Verbano, Cusio ed Ossola) troviamo tipicità quali gli gnocchi Ossolani, con un impasto di farina di castagne e zucca, aggiungono colore a dolcezza al classico impasto di patate, risaltano per il sapore un po’ dolciastro. Immancabile è la polenta condita e abbinata a svariate ricetta a base soprattutto di selvaggina o formaggi fusi.

In questo territorio tra le terre selvagge della Val Grande e il clima mite e rivierasco delle sponde del lago si producono uve per il nebbiolo, croatina, Merlot e Chardonnay. Già nel quattordicesimo secolo viene menzionato il nome Prunent il vitigno autoctono ossolano per eccellenza, nient’altro che l’espressione ossolana del nebbiolo. Un nome, il “Prunent”, di origine latina che deriva dalla radice “pruina” (brina), con chiaro riferimento al periodo della vendemmia, fine ottobre o inizio novembre, nel quale i terreni al mattino si presentano ricoperti di brina, altri sostengono che il termine “prunum” cioè susino, prugno, sia connesso al sapore del vino, oppure alla tradizione di coltivare la vite insieme ai prugni selvatici.

Le caratteristiche molto disomogenee dei terreni a vite e le particolari forme di coltura a pergola (topie) garantiscono luce e aerazione all’uva, portando alla maturazione grappoli con caratteristiche pressoché uniche e tipiche: secco con piacevole fondo acidulo. A conclusione di un pranzo o una cena non può mancare il tipico dolce delle rive lacustri: la Fugascina di Mergozzo, una località che si affaccia sul piccolo lago che prende il nome del paese e che si trova all’imbocco della Val d’Ossola. La Fugascina è un prodotto a base di burro, zucchero, farina tipo “00”, uova, marsala, lievito in polvere: è sottile e ha un colore dorato.

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