Da scoprire e apprezzare fino in fondo: il Friuli è la tappa di oggi, nel percorso di approfondimento sulle Regioni e i loro ristoranti inseriti nella Guida de L’Espresso.
Il Friuli è una regione dalla ruvida giocosità dove sotto la quieta superficie c’è un’anima gastronomica effervescente matrice di quello che pare un’ormai inarrestabile slancio creativo. Quest’anno gli ispettori hanno inserito, tra i ristoranti con il cappello, 8 insegne imponendovi un sigillo di squisita autorialità. 2 nella provincia di Gorizia, 1 in quella triestina, mentre la provincia di Udine ne vanta 5. La stella più brillante è a Dolegna del Collio. Con 4 cappelli su 5 e 18/20imi, L’ Argine a Vencò di Antonia Klugmann splende per tecnica e puntigliosa sensibilità. Con 3 cappelli su 5 e 17/20imi, a Trieste, l’Harry’s piccolo di Matteo Metullio sfoggia una cucina tecnica e raffinata.
Un ex aequo per Agli Amici 1887 a Udine e una proposta di evocata classicità. Con 3 cappelli e 17,50 /20imi il Laite di Sappada della chef Fabrizia Meroi si attesta ad essere la seconda in ordine. Due donne al comando della regione. Sono 17 invece i ristoranti che parlano di una terra friulana materica, pura, viscerale e che si aggrappa alla preponderante tradizione regionale. Un’avventura gastronomica che vale il viaggio. 3 i ristoranti selezionati nella provincia di Gorizia, 5 in quella di Pordenone, 1 nella giurisdizione triestina e 8 in quella udinese.
Si tratta di luoghi di rurale eleganza come la Trattoria Al Paradiso di Pocenia con i piatti che riverberano una cucina saporita o la schiettissima Ai Cacciatori a Cavasso Nuovo con la rusticità di un menu che segue la danza delle stagioni.