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Tortellino di Valeggio

Nodo d’amore: Tortellino di Valeggio

Tortellino di Valeggio

Una romantica storia d’amore alla base di uno dei rituali più sentiti della tradizione gastronomica italiana. Il Tortellino di Valeggio e il suo profondo significato simbolico.

Una prelibatezza che si fa leggenda, lo squisito Tortellino di Valeggio, una specialità che dagli anni ‘90 ha decuplicato la sua fama grazie alla celebre leggenda del “Nodo d’Amore”, racconto di una struggente vicenda romantica creato dal maestro Alberto Zucchetta. Si narra che alla fine del Trecento Malco, valoroso capitano delle truppe viscontee accampate sulle sponde del Mincio, s’innamorò perdutamente di Silvia, dolce e bellissima ninfa del fiume. L’idillio tra i due scattò immediato e inesorabile tanto che, braccati dai soldati a cui venne ordinato di catturarli, i due amanti si rifugiarono nelle profondità del fiume rinunciando, Malco, alla sua vita terrena per restare insieme alla sua adorata.

Abbandonato sulla riva, gli inseguitori ritrovarono uno scintillante fazzoletto di seta dorata, teneramente annodato dai due innamorati a testimonianza del loro eterno amore. Fu così che da allora, nei giorni di festa, le ragazze della zona rievocano la fiaba preparando i tradizionali “nodi d’amore”: Tortellino di Valeggio.

Un impasto morbido e liscio realizzato con farina e uova dal quale si ottiene la sfoglia che va rigorosamente tirata a mano sottilissima, impalpabile come seta, tagliata poi in piccoli quadrati. Il ripieno è delicato, composto da polpa di manzo, pollo e maiale a cui si uniscono aromi, sedano, carote, cipolle e pan grattato. Qualcuno aggiunge una goccia di vino Bardolino, caratteristico del veronese.

Gli ingredienti cuociono per 5/6 ore e poi si tritano tutti insieme fino ad ottenere un composto omogeneo. La sfoglia del Tortellino di Valeggio custodisce il ghiotto ripieno annodata intorno ad esso come il fazzoletto simbolo d’infinita devozione. Dunque, attesissima, è la Festa del Nodo d’Amore che si celebra a giugno lungo il Ponte Visconteo di Borghetto (con Valeggio, i cinefili già sanno, tra le ambientazioni scelte da Luchino Visconti per girare uno dei suoi capolavori, Senso): su due tavolate di 600 metri che accolgono circa 3.300 commensali provenienti da tutta Europa, si degustano i leggendari tortellini serviti in brodo di carne oppure asciutti con burro e salvia e una generosa spolverata di grana.

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