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James Brown - Purè di patate

Il funk rock di James Brown in un purè di patate 

James Brown - Purè di patate

“(Do the) Mashed Potatoes”, pubblicato da James Brown nel 1960, è un inno al cibo povero di cui le patate sono regine.

Diciamo la verità, si può mai parlare di cibo senza menzionare uno degli elementi principali di tutte le cucine del mondo? Stiamo ovviamente parlando della patata, coltivata nella regione delle Ande fin dai tempi delle civiltà precolombiane e scoperta successivamente dagli europei tra il 1580 e il 1585.

Le patate questo prezioso (ma per fortuna popolare e accessibile a tutte le tasche) ingrediente deve la sua fortuna all’agronomo Parmentier, che dopo averne apprezzato le nobili proprietà nutritive ne promosse (in pompa magna) la sua diffusione tanto da introdurla in un premio indetto dall’Accademia di Besançon dedicato a cibi adatti a fronteggiare la crisi economica. Lo sviluppo della patata avvenne in tempi velocissimi e il suo interesse, e la capacità anche di coltivarla a basso costo, divenne un vero manifesto alimentare durante la terribile carestia del 1785. 

L’evoluzione della patata nell’immaginario e nell’alimentazione mondiale ci insegna come un alimento possa essere introdotto perfettamente in un modello culturale. Certo, gli alimenti devono il loro successo anche e soprattutto grazie al loro gusto. Fu infatti l’evoluzione delle patate cotte, al forno e fritte, il traino maggiore della diffusione nella società europea. Ma la musica che ruolo ha? Tra le canzoni che oggi andremo a proporvi c’è un brano, partorito dalla mente di una delle rockstar più importanti della storia del rock: il controverso e rivoluzionario James Brown. 

Come non associare un ingrediente così popolare a un artista che, per guadagnarsi da vivere fu costretto a lavorare fin dalla tenera età, prima come raccoglitore di cotone, poi come lustrascarpe e, a 10 anni, come pr di un bordello?  La storia di James Brown è già scritta nei libri, e non vi tedieremo qui con informazioni e note a margine. 

VI racconteremo solo di una canzone, memorabile, nata tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60: (Do the) Mashed potatoes non è solo un brano capace di mescolare il rock al funk e al soul, ma è un inno al cibo povero. Il piatto che dà il nome alla traccia (tradotto è la patata schiacciata) è una sorta di purè, comfort food del giovane James Brown. L’artista canta a squarciagola questa canzone sognando di prepararlo e consumarlo da un posto all’altro degli Stati Uniti. Quale migliore omaggio?

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