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L’arte del buongusto: Amedeo e Andrea Demitry lanciano il progetto “Impresa nell’Impresa”

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È loro il progetto che sta facendo parlare molto di sé in questi giorni. Trent’anni nell’arte per Demitry senior che dopo le innumerevoli curatele internazionali, lancia assieme a suo figlio Andrea, laurea in design della comunicazione presso lo IED, ceo e direttore marketing della 6499 Milano, l’innovativa idea di impiantare delle gallerie d’arte in altre realtà imprenditoriali.

Partendo dalla sede della rinomata etichetta Monte del Frà, che esporta in più di sessanta paesi nel mondo, si realizzano mostre con tanto di rinfresco, in spazi dedicati esclusivamente all’arte. In caso di una vostra visita in loco, particolare attenzione dovrete rivolgere alla barrique costantemente abitata da alcune sculture. Una vera galleria dove mai ti aspetteresti di trovarla. In questa azienda vinicola si può ammirare l’arte, contemplarla e soprattutto acquistarla. Sculture e dipinti esposti in solo-show e collettive, incuriosiscono i clienti della cantina più suscettibili a questa tentazione culturale.

Amedeo e Andrea Demitry hanno, quindi, deciso di donare agli appassionati dell’enogastronomia una dimensione originale e inedita, fuori dai soliti schemi nei quali è ingabbiata l’arte oramai da decenni.

Amedeo, perché accostare un calice a una scultura, un piatto gourmet a un’opera pittorica. Come nasce l’idea e cosa volete trasmettere?

Noi facciamo contaminazioni che danno risultati sia in fatto di business che di piacevolezza. Bere del buon vino, mangiare un buon cibo e ammirare belle opere, sono cose che vanno a braccetto. Difficilmente ci si premia con del buon vino o del buon cibo se non è di buon umore. Noi quell’umore lo portiamo ancora più su facendogli apprezzare della vera arte.

Amedeo, passione, poi lavoro, fiere, biennali e impresa: la 6499. Bilancio dei suoi quasi primi 30 anni nel campo dell’arte?

Direi bilancio positivo, con un percorso non privo di tante salite, alcune delle quali stiamo ancora percorrendo, ma decisamente positivo. Ho percorso la strada al contrario: ho fatto del mio lavoro la mia passione.

Tra i vari e visionari progetti si evince una chiara volontà di “esportare” arte in luoghi cosiddetti ‘comuni’, in ambienti della società civile e tra i mondi di un’imprenditoria diversa dalla vostra. L’input come e dove nasce?

Una semplice intuizione: l’arte nobilita tutto ciò a cui si accosta e ho pensato che inserirla in alcuni contesti imprenditoriali potesse essere un’opportunità, per me e per tutti.

Soddisfazione per un padre quando il figlio segue le sue gesta? Quando prende forma la vostra collaborazione artistico-familiare?

Andrea a soli dodici anni nel 2012, in occasione di Expo Arte Bari, realizzò il “marchio immagine” poi pubblicato sui vari quotidiani, di Arte in Comune che è stata un’estemporanea di Street Art. È sempre stato interessato all’arte e in genere al mio lavoro.

Qualità professionali di Andrea che riescono a colmare i suoi gap (qualora ce ne fossero)? E/o il contrario? Complementari? E se sì su cosa?

Lui è figlio dell’epoca digitale e del gaming; è sempre sul pezzo nella parte web e social (comparto che dirige solo lui). Ha un po’ del mio carattere, ma essendo molto giovane e avendo esperienza limitata, ascolta molto i miei consigli.

Un buon rosso Valpolicella o le storiche bollicine Franciacorta, il tutto guarnito da preziose opere d’arte. Andrea, è appassionante far immergere il pubblico in certi particolari contesti? E ci vuol raccontare dove è stato fatto e se avete nuove idee per l’imminente futuro?

È molto stimolante ma a onor del vero. Ad oggi sono gli altri a cercare noi. Questo ci fa capire che abbiamo fatto centro. Ci sono imprenditori che amano l’arte e altri che si stanno appassionando condividendo il nostro progetto.

Abbiamo iniziato da Monte del Frà a Sommacampagna e adesso stiamo valutando alcune proposte in Franciacorta dove attualmente siamo già presenti nel Golf Club, anch’esso un po’ fulcro delle eccellenze della Franciacorta. Per il futuro, continueremo a portare avanti questo progetto.

Andrea, perché l’arte? E perché l’arte come impresa? Quando e perché si instilla in lei questa passione poi divenuto lavoro?

L’arte perché amo cercare il bello in tutto ciò che mi circonda. Traslando questo concetto al mondo del lavoro, il settore che più ti permette di farlo, è sicuramente quello dell’Arte. A questo aggiungiamo l’esperienza paterna, che ho vissuto da spettatore per molti anni e quindi la possibilità di continuare ad imparare lavorando sul campo, e il gioco è fatto. Altro fattore è che, grazie alla formazione nel campo della comunicazione ho la possibilità di lavorare in qualunque settore che non abbia particolari barriere all’ingresso.

6499: può parlarcene nel dettaglio?

Tornando al concetto di prima, definirei anche il progetto 6499 un modo di vivere. Mi riferisco in particolare alla holding, la 6499 Group, che nasce proprio con l’obiettivo di creare un lifestyle in cui le persone possano rispecchiarsi. In primo luogo però, questo lifestyle rispecchia noi. La ricerca del bello, del buono, in breve: del meglio.

Cerchiamo questo nella nostra vita e vogliamo che trovi lo stesso chiunque si approcci al mondo 6499. Come holding, tutto questo va esportato, con i dovuti adattamenti, in più settori. Partiamo dall’arte e dal design con la 6499 Milano e andiamo verso ristorazione, wellness e molto altro che svilupperemo nel prossimo futuro.

Opere e installazioni in location ‘inusuali’, dalle cantine della Valpollicella agli Chalet di Montagna, dalle coste sarde ai golf club. Quale il messaggio di fondo che volete trasmettere?

Il messaggio che vogliamo trasmettere é che l’arte nobilita tutto ciò a cui viene affiancata. Diventa però molto più facile quando le location sono già cariche di un fascino particolare.

La scelta di affiancarci a delle attività imprenditoriali già in essere piuttosto che aprire una classica galleria, ci permette innanzitutto di dare prova del concetto iniziale, ma soprattutto di portare collezionisti e appassionati d’arte a visitare nuove realtà e a scoprire come l’arte riesce a mescolarsi perfettamente con esse. Allo stesso modo, è piacevole per i nostri partner distinguersi e sorprendere la propria clientela con una collezione d’arte all’interno delle loro strutture.

Un’idea vincente per tutti. Lavorare con suo padre. Cosa ha imparato da lui e cosa pensa lei Andrea possa aver dato come valore aggiunto alla vostra ‘visione’?

Da mio papà ho imparato tutto quello che so su questo mestiere, dai tecnicismi fino alle sfumature che potremmo definire più umane. Alcuni di questi aspetti mi appartenevano già, dandomi una buona base su cui lavorare e imparare in un ambiente come quello dell’imprenditoria che è scarsamente popolato da giovanissimi.

É indubbiamente molto difficile essere amministratore di una società a soli 24 anni, ma avere una figura così su cui poter contare é un vantaggio fondamentale. Sono proprio quei 24 anni a diventare un vantaggio quando si tratta di innovare. Penso di aver contribuito anche nel dare un’immagine giovane alla società.

Mission per il nuovo anno? I principali obbiettivi a corto e medio raggio?

In questo momento, proprio a cavallo del nuovo anno, stiamo esplorando molto i mercati esteri per l’arte. A Londra e New York siamo già presenti, ora stiamo valutando Dubai. La mission al momento é capire in quale direzione andare, ma penso che il prossimo anno possa riservarci delle belle sorprese.

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