scarica l'APP gratuita

Cerca
Camilla Corbelli

Camilla Corbelli: l’istinto e l’amore come tracce già segnate

Camilla Corbelli

Per il nuovo appuntamento di Gueridon e dintorni, facciamo due chiacchiere con Camilla Corbelli, direttrice di sala e proprietaria di Abocar due Cucine.

Intervista a Camilla Corbelli del ristorante Abocar due Cucine

Cara Camilla, come hai iniziato questa professione e perché?

Ho iniziato questa professione alla tenera età di 14 anni. Sono nata in una famiglia di ristoratori, i miei nonni aprirono la loro prima trattoria nel 1946, portata avanti poi dai miei genitori e zii. Erano i bellissimi anni ’90 quando mi appassionai a questo stile di vita, forse un po’ per gioco, tante volte un po’ obbligata a rispettare tutti i ritmi di questo lavoro e gli orari di mia madre che non mollava mai.

Iniziai con le celebri ceste di posate da lucidare e, poi, al bar con mio padre. Quando ero in sala mi piaceva osservare tutto, come il clima che si respirava che era molto familiare. Rimini all’epoca capitale del turismo era sommersa di gente e si lavorava tantissimo, ogni giorno vedendo il locale cosi pieno di vita e bella energia stavo veramente bene.

Ho avuto modo di frequentare l’istituto Alberghiero di Rimini e in quegli anni decisi di voler diventare cuoca come le mie nonne e mia madre abbandonando definitivamente la sala. Ho trascorso in cucina dodici anni, molti dei quali sono stati i più belli della mia vita.

Ma nel 2013 insieme a Mariano Guardianelli, mio compagno di vita e di professione, decidiamo di aprire il nostro locale e cosi mi ritrovo nuovamente in sala, ma questa volta senza nessuna esperienza alle spalle nell’alta ristorazione. Sono stati anni molto difficili per me, durante i quali mi sono ritrovata a gestire una sala laddove i dettagli e la precisione sono fondamentali, ma unendo le forze e seguendo l’istinto e l’amore sono riuscita a entrare in un mondo che è difficile lasciare. 

Camilla, il tuo bilancio di questi dieci anni di carriera qual è?

Sono dieci anni che gestisco la sala di Abocar e devo dire che il bilancio generale è positivo. Il pubblico è diventato più eterogeneo e vario, motivo per il cui i flussi di lavoro sono maggiori in certi periodi dell’anno. I clienti dopo la pandemia si sono avvicinati molto a questa tipologia di ristorazione e di conseguenza il servizio è diventato molto più informale e vicino al cliente.

Hai degli aneddoti, curiosità, episodi che ti piacerebbe condividere con noi?

Un episodio che vorrei condividere di Abocar, anche se mi vergogno un pò, è il seguente: In una tavolo abbastanza numeroso mi è capitato di dover fare scegliere le acque ai clienti, ma nelle mani avevo lo stesso tipo di acqua e nessuno mi diceva nulla e la cosa andò avanti per vari minuti, quando mi accorsi diventai di tutti i colori.

Adesso ti chiediamo il ricordo di un grande uomo o una grande donna di sala che ti ha impressionato, nel tuo lungo girovagare per ristoranti, e perché ti ha impressionato.

Quando lavoravo in Spagna rimasi colpita dalla sommelier Amanda Flores. Era molto professionale e umile; una persona sempre disponibile e molto colta, ma soprattutto mi piaceva il suo modo di fare e l’approccio che aveva con i clienti.

Non potrei mai scordare neanche le prime persone che mi hanno insegnato questo mestiere agli albori, tutti i camerieri nel ristorante di famiglia, ma soprattutto Alessandro. Di giorno faceva un lavoro di fabbrica e la sera si trasformava in un uomo di sala di grande ospitalità, sempre sorridente e attento, di grandissima simpatia però mai invadente. Il tempismo e la precisione in quello che faceva mi colpirono tanto ma soprattutto la generosità.

La domanda più curiosa, pertinente e intrigante che ti ha fatto un cliente e cosa gli hai risposto ?

Mi viene in mente una sola domanda che mi viene spesso posta in Abocar: “Ma lei come fa a ricordare tutti gli ingredienti che ci sono dentro a questo piatto?“. In quell’occasione spiegai che dietro a quel menu e quel piatto c’è uno studio profondo e dettagliato di ogni minimo ingrediente che lo compone ed è proprio da qui che nasce il vincolo stretto con la cucina e la continua ricerca da parte di tutti.

LEGGI ANCHE: Sara Silvani e il coraggio di rischiare.

ULTIME NOTIZIE

Ultime Pillole

ISCRIVITI ALLA
NEWSLETTER

Ricevi gratuitamente WEEKLY ENJOY Le Guide De L’Espresso: un magazine settimanale digitale con notizie, curiosità e approfondimenti del mondo enogastronomico.

SCOPRI
LE NOSTRE GUIDE

Scarica l’app Le Guide de L’Espresso per avere tutto il mondo enogastronomico a portata di mano e scoprire i luoghi da non perdere attorno a te. 

Cerca