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Crotone

Cosa mangiare a Crotone e dintorni

Crotone

Viaggio nell’Italia dei sapori: cosa mangiare a Crotone e provincia, per scoprire una piccola città con un fascino indefinibile.

Il viaggio continua tra le eccellenze vitivinicole e gastronomiche di Crotone. 

Lasciamo l’Agro Pontino e Latina, per scendere fino in Calabria e raggiungere il territorio della provincia di Crotone. Una terra ricca di passione, luci e colori; è uno strato immenso di antiche memorie storiche e culturali unito a splendidi scenari naturali e tradizioni enogastronomiche.  Il paesaggio provinciale è uno dei più variegati nel mondo grazie alla sua posizione geografica.

Qui, la civiltà e l’intera umanità hanno trovato sviluppo con le colonie della Magna Grecia. Mare e colline, foreste e montagne, paesi e siti archeologici, si alternano a brevi distanze. La costa crotonese è sede della più estesa area marina protetta in Europa e la Calabria è una delle regioni più boschive d’Italia. Ci sono sterminate foreste e montagne, sede di uno dei parchi più selvaggi: la Sila.

Tra i prodotti tipici ricordiamo la ‘nduja, una salsiccia morbida e piccante fatta con carne di maiale e peperoncino. La versione di Crotone, in particolare, è molto apprezzata per il suo sapore forte e speziato. Questo ingrediente versatile può essere utilizzato come condimento per la pasta, spalmato sul pane per un antipasto piccante o persino aggiunto a un piatto di carne o verdure per aggiungere un tocco di sapore piccante.

Un altro prodotto dal nome in dialetto locale è la fileja, una pasta fatta a mano a forma di fusilli, spesso preparata con farina di grano duro e acqua. La versione di Crotone è particolarmente gustosa grazie alla lavorazione a mano che le conferisce una consistenza ruvida e porosa, perfetta per trattenere il sugo. La pasta viene spesso condita con salsiccia e pomodoro, ma può anche essere preparata con altre salse, come la salsa di tonno e pomodoro. Una volta cotta, viene servita calda e guarnita con formaggio grattugiato per un tocco extra di sapore. 

Come produzioni vinicole, il territorio è ricco di vigneti pregiati nelle terre a nord di Crotone. Vini tipici del territorio sono: il rinomato Cirò Melissa D.O.C., che costituisce la fonte primaria dell’economia del Cirotano, e Val di Neto dal sapore tipico nel rispetto delle tradizioni e della storia che hanno fortemente caratterizzato questo tratto della costa calabrese dall’epoca della Magna Grecia.

Un turista che decide di trascorrere una vacanza a Crotone e decide di ‘assaporare’ la città non può sicuramente non assaggiare il rinomato pane di Cutro, prodotto a Cutro (un paese dell’entroterra, famoso in tutta la provincia per la bontà delle sue farine). Questo pane viene realizzato con un’alta percentuale di farina di grano duro e farina di grano tenero ed è annoverato tra i tipi di pane migliori d’Italia. Levrasciole”nel dialetto crotonese, sono una delle pietanze più apprezzate della cucina locale. Qualche tempo fa erano soprattutto un piatto da consumare durante le feste: il banchetto cominciava con il vassoio colmo di polpette di carne fritte. 

Ma sono i dolci il piatto forte di Crotone soprattutto quelli pasquali, con specialità come le “cuzzupe” e le “pitte“, o i dolci tipici natalizi come i “crustuli” e i “tardiddri”.
 Le cuzzupe sono dolci fatti con farina di grano duro, lievito, acqua ed uova; normalmente gli si dà la forma di lettere dell’alfabeto, cosparse di “l’annaspero” che consiste in una cremina bianca fatta con zucchero, bianco d’uovo e succo di limone

Le pitte sono dolci essenzialmente pasquali anche se qualcuno usa farle anche in occasione del Natale, il cui nome deriva dall’arabo “pita” che significa schiacciata, in effetti la pitta è fatta di sfoglie di pasta di grano duro che viene schiacciata con un mattarello e distesa all’interno di una teglia metallica e circolare. All’uscita del forno alcuni usano bagnarla con il vermut, altri aggiungono un po’ d’olio, altri ancora del miele. Citiamo su tutte la pitta ‘nchiusa. I crustuli, sono invece dei dolci fritti fatti con farina di grano tenero con un impasto molto liquido come del resto i tardiddri che sono sempre dolci fritti fatti con farina di grano duro e ricoperti miele.

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