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Fosco Scarselli

Fosco Scarselli: più di un semplice Negroni

Fosco Scarselli

Sebbene la storia abbia relegato Fosco Scarselli tra gli inventori del cocktail più famoso di tutti i tempi, egli fu scuola e ispirazione per le future generazioni della mixology.

Come nasce il Negroni di Fosco Scarselli

Nel 1919, a Firenze, il Conte Camillo Negroni si fermò al Giacosa, un tempo chiamato Caffè Casoni. Affezionatissimo cliente del bar, domandò da bere, ma dato che il solito Americano gli era ormai venuta a noia, chiese al barman Fosco Scarselli di irrobustirlo con del Gin. In quel bar che era anche bottega e aromateria, Scarselli centrò perfettamente la differenza tra distribuire bicchieri dietro il bancone ed essere bartender.

Comprese che non si trattava di una figura statica, ma che doveva mutare in base al cliente, esserne lo psicologo, capirne il carattere. Fondamentale era indovinarne i gusti concependo delle creazioni in grado di fungere da panacea per l’anima. Scarselli costituisce l’archetipo del barman moderno: affezionato al proprio pubblico, devoto ai liquori, fedele al bancone. Rimase in Via Tornabuoni per la maggior parte della carriera fin quando Ugolino della Gherardesca gli propose nel ’33 di lavorare al bar del suo golf club.

Il Giacosa è sopravvissuto alle mode per oltre due secoli finché, nel 2017 ne è stata decretata la chiusura. Si susseguiranno le botteghe, i negozi, anche se verrà sempre ricordato come uno dei luoghi dove Scarselli è stato protagonista di una pagina della modernità.

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