Un viaggio tra i profumi e i sapori dei dolci della tradizione in occasione dell’ultima ricorrenza natalizia che tutte le feste porta via: la Befana.
Da nord a sud: tutti i dolci per festeggiare la Befana
Tra le figure del folklore italiano più amate, la Befana che “vien di notte con le scarpe tutte rotte” ha origini antichissime, legate a riti agresti propiziatori per l’anno nuovo; la sua storia s’intreccia alla celebrazione cristiana dell’Epifania, dedicata alla rivelazione di Gesù come Dio, attraverso la leggenda dell’anziana signora che, in primis riluttante a seguire i Re Magi diretti a Betlemme, presto se ne pentì e con un sacco di dolciumi prese a vagare, bussando di porta in porta per donarli a ogni bimbo che incontrava sperando di trovare Gesù bambino.
Così, come la Befana col mento aguzzo e il cappello appuntito continua a volare a cavallo della sua scopa di saggina per premiare con leccornie i bimbi bravi lasciando carbone ai cattivelli, le più dolci ricette tradizionali dell’Epifania proseguono a deliziarci da nord a sud. In Piemonte, La Fugassa d’la Befana, a base di morbido pan brioche e canditi, cela nel suo impasto due fave: secondo un’antica usanza, chi becca la chiara offre la focaccia, a chi tocca la fava nera spetta pagar da bere.
In Veneto si festeggia con la Torta dea Marantega (Befana, in dialetto regionale), un dolce a base di farina di mais arricchito di frutta secca. Un tripudio di biscotti accoglie la nasuta vecchina in Toscana e in Abruzzo, tra gli speziati cavallucci di Siena fatti con canditi, noci, anice e cannella, i frollini lucchesi detti befanini, a base di agrumi e rhum e i pepatelli teramani, così chiamati poiché nell’impasto, oltre a miele, mandorle, cacao e scorzette d’arancia, c’è un pizzico di pepe nero.
In Campania si sforna la prima pastiera dell’anno che con i suoi ingredienti principali, grano e uova, intensamente evocativi del tema della rinascita, interpreta il senso cristiano della visita dei Re Magi, intesa come la “prima Pasqua” dell’anno. In Puglia si festeggia con i purcidduzzi salentini, gnocchetti di pasta fritti, immersi nel miele e poi cosparsi di confettini colorati e con le cartellate baresi, piccole rose realizzate con sottilissime strisce di pasta, fritte e tradizionalmente ricoperte di miele o mosto cotto.
LEGGI ANCHE: Belpaese dei broccoli