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Lupaia

Lupaia, il resort intimo e ammaliante nel cuore della Toscana

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Mai più di trenta ospiti, cucina di alto profilo e fortissimo legame con il territorio: Lupaia, nei pressi di Montepulciano, è il tempio della gentilezza in Toscana.

C’è stato un tempo, circa dieci anni fa, in cui gli americani e gli inglesi lasciavano un pezzo di cuore visitando una regione quale la Toscana. Tanto che si è arrivati a parlare di Chiantishire per la semi-colonizzazione che questa porzione di territorio ha vissuto (o subito a seconda dei punti di vista) vedendo vendute moltissime proprietà a famiglie anglosassoni che in parte si sono trasferite, in parte hanno dato il via a nuovi business, oltre a ricavarsi splendide case di villeggiatura.

In contemporanea è stato il momento della Val D’Orcia, e poi di Bolgheri, di Firenze e dei suoi d’intorni, la Maremma è ancora forse considerata un po’ di nicchia, ma di fatto a poco a poco ogni parte della regione è diventata papabile di interesse, perché sempre più ricca di infrastrutture, iniziative, eventi, manifestazioni.

Al confine con la Val d’Orcia, quindi a pochi chilometri da Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia, si trova la Valdichiana o Val di Chiana, meglio conosciuta per la sua produzione vitivinicola, oggi esportata in tutto il mondo. Le grandi DOCG di Montalcino e Montepulciano si trovano proprio qui e oltre ad un’incredibile ricchezza di borghi storici, i produttori da andare a conoscere non mancano e non solo a livello enologico.

Vi sono tanti uliveti, molti artigiani del legno, diversi casari, allevatori di carne di primissima scelta e quindi salumi e insaccati, con un focus di preferenza sulla razza del territorio, la Cinta Senese. Se l’ospitalità di queste zone si è sempre molto sviluppata intorno a queste attività e quindi in agriturismi – che oggi qualcuno definirebbe «sinceri» ma che a noi piace definire semplicemente rustici -, oggi non si tiene più il passo dei resort, hotel, aziende agricole, eco-retreats che aprono in Toscana.

Borghi interi rimessi a nuovo e trasformati in alberghi diffusi e riadibiti a nuovi usi (Il Borro di proprietà della famiglia Ferragamo, Borgo San Felice o Borgo di Pietrafitta per citarne alcuni), catene internazionali che hanno recuperato castelli e dimore storiche (Rosewood Castiglion del Bosco o Belmond Castello di Casole), case rurali rimesse a nuovo preservando materiali di un’epoca precedente (Reschio), progetti spesso con grandi(ssime) ambizioni da parte delle proprietà e budget al di sopra delle aspettative (Villa Petriolo, Pieve Aldina).

Chi non ama il lusso gridato, specialmente quando si è immersi nella natura, potrebbe apprezzare il contesto particolarmente privato e silenzioso di Lupaia. Una struttura originaria del 1622, interamente costruita in pietra, che un tempo ospitava le stalle delle pecore al pian terreno e stanze modeste per i loro pastori al primo piano. Arroccata in cima ad un pianale in omonima località e proprio di fronte a Montepulciano, immersa tra vigneti e uliveti in parte questi di proprietà, Lupaia è oggi un boutique hotel elegante, coerente con la campagna e lo stile toscano ma senza eccessi, sfarzi, forzature.

Ogni dettaglio è pensato per creare atmosfera e ogni stanza per essere accogliente come una casa, una gran bella casa. Ci sono pavimenti che scricchiolano, un camino che in inverno si accende e riscalda gli aperitivi degli ospiti, i cesti di vimini, i cuscini altissimi color tortora , le grandi candele per creare la luce soffusa, la cucina a vista con il pentolame di rame appeso, pochi addetti al servizio sorridenti, solo in minima parte italiani e una serenità diffusa come se si fosse in famiglia. La piscina presenta un affaccio unico sulla collina, con le spighe mosse dal vento e i cespugli di lavanda carichi di fiori.

Da pochi mesi inserito nel circuito Small Luxury Hotel, Lupaia ospita solo 12 suites, tutte particolarmente spaziose, con docce interne ed esterne in pietra, vasche da bagno in stile liberty, doppi se non tripli cuscini e una couverture serale che ogni giorno stupisce con cadeaux diversi. La cura dell’ospite è tale da essere presente ma non insistente, assolutamente capace di soddisfare le esigenze di una famiglia con bambini piccoli così come quelle di una coppia in luna di miele. Finalmente un boutique hotel dove i servizi citati esistono, sono veramente esercitati e anche con efficacia.

Il pool bar è aperto e funzionante con una proposta ricca sia di bevande che di piatti e snack, il servizio è curato, i tempi non sono mai lunghi e non ci si sente mai abbandonati. La colazione è esclusivamente alla carta e totalmente fatta espressa, con la frutta e la verdura dell’orto, le uova delle galline allevate da basso e il pane sfornato, integrale e non, ogni mattina. Le marmellate, le torte, i biscotti, tutto arriva da qui e oltre all’enorme lavoro del team in cucina c’è del sapore, della bontà genuina di ogni singolo piatto che spesso (purtroppo) manca in hotel di questa categoria.

Per chi vive la struttura a pieno, si possono prendere in prestito le mountain bike per esplorare i dintorni e tornare in struttura per un tuffo in piscina o nella jacuzzi riscaldata. Al calar del sole, cenare in uno dei tavoli all’aperto concluderà al meglio la vostra giornata, magari dopo aver preso un aperitivo guardando il tramonto su Montepulciano. Chef Andrea prepara un menu quattro portate diverso ogni giorno. Il venerdì è pesce per non fare torti a nessuno ma per il resto della settimana: pasta all’uovo, gnocchi di patate, lasagne e pasta ripiena sono tutti fatti espressi e per il numero di ospiti previsti. Dalla parmigiana di melanzane al filetto meunière allo spezzatino di capriolo.

Si gestiscono pochi ospiti per volta, i posti sono limitati come è giusto che sia, e anche grazie a queste attenzioni si vive un’atmosfera in parte romantica e in parte sospesa dal resto del mondo, che infonde una vera sensazione di relax senza cadere nell’ovvietà. Non è più facile sorprendere i clienti quando si viaggia al top, ma riuscire a farlo in modo garbato, senza approfittarsene nel conto finale e garantendo uno standard di servizio elevato per tutto il soggiorno è oggi una delle sfide maggiori. Sbagliare è un attimo e Lupaia, forse anche per l’intimità del posto e il numero contenuto di ospiti che non supera mai le trenta anime, entra nel cuore.

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