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Verdicchio – Rinascimento marchigiano

Sulle colline accarezzate dalle brezze salmastre Stefano Antonucci produce Verdicchio e altri ottimi vini. Una terra fuori rotta

Stefano Antonucci, come dico spesso, è uno di quei personaggi del vino che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Irriverente, iconoclasta, il suo obiettivo è, da sempre, quello di fare vini che piacciano innanzitutto a lui. Cantina Santa Barbara, la sua creatura, è collocata nell’omonimo borgo a due passi da Ancona, circa 25 km dall’Adriatico, tra le morbide colline che corrono tra i fiumi Misa e Nevola. Stefano ha avuto una “prima vita” come banchiere, solo successivamente si è dedicato, avventurosamente, alla cooperativa di famiglia, trasformandola in realtà imprescindibile nel panorama marchigiano, fautrice, tra le altre, del “Rinascimento del Verdicchio” negli anni ‘90.

L’area vitata copre un’area di circa 45 ettari dislocati tra i comuni di Barbara, Serra de Conti, Montecarotto, Arcevia, Morro D’Alba e Cupramontana. Piante relativamente mature, tra i 20 e i 45 anni, con suoli di matrice tufacea-argillosa e microclima aggraziato dall’azione delle colline, accarezzate, soprattutto la sera, da brezze salmastre.

verdicchio Verdicchio - Rinascimento marchigiano

Da sempre Cantina Santa Barbara associa al progetto di recupero del Verdicchio (e di altri territoriali di pregio, vedi Montepulciano e Lacrima di Morro d’Alba), vitigni internazionali in versioni originali, con eccellenti letture di Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon, come dimostrano sia il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC, secco ma prodotto di uve surmature, Tardivo ma Non Tardo, sia il Marche IGT Mossone, da Merlot in purezza. Nuove frontiere sono una linea fortemente voluta di vini certificata bio e un progetto di nuova cantina realizzata con materiali di recupero e rivestita di legno marino, in modo da armonizzarsi al panorama circostante.

Ormai tagliato il traguardo del milione di bottiglie, Santa Barbara si propone come avamposto di una viticoltura (e, perché no, anche di un eno-turismo) propizia anche per piccoli ma deliziosi borghi come Barbara, che diversamente resterebbero lontani dalle rotte più battute.
Ormai arrivato alla sua 31ma release, proveniente da terreni tufacei-sabbiosi e lavorato in solo acciaio, è composito al naso, pesca-noce bianca, salvia limonata, finale insieme balsamico e di frutta secca tostata. Al gusto è denso-croccante, sapido-salmastro, di persistenza eccellente, con chiusura fruttata, con tocchi officinali e ritorno ammandorlato. Abbinarlo ad un sontuoso brodetto all’anconetana è la maniera migliore per esaltarne le caratteristiche gustativo-olfattive.


AZIENDA SANTA BARBARA

Borgo Mazzini, 35
60010 Barbara (AN)
Tel. 071 9674249
info@vinisantabarbara.it

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